Molti professionisti saranno curiosi di sapere se si possono consultare i fascicoli di terzi, magari di controparti o potenziali propri clienti.
In questo articolo affronterò questa ipotesi, fino a che punto è possibile spingersi e quanto sia possibile fare e la buona notizia è che non è necessario essere Hacker.
Naturalmente il sistema informatico del PCT del Ministero del della Giustizia è concepito per garantire la necessaria privacy, per cui vedremo come ottenere il massimo delle informazioni rimanendo entro limite del lecito e comunque nell'ambito dello studio accademico.
L’accesso pieno ad un fascicolo processuale civile è possibile solamente per il difensore costituito oppure per la parte direttamente attraverso il Portale dei Servizi Telematico all'indirizzo https://pst.giustizia.it previa autenticazione attraverso i mezzi disponibili (SPID, CIE, CNS). È possibile quindi avere la cronologia della storia del procedimento nonché scaricare tutti gli atti.
NON è possibile avere questo livello di accesso per chiunque non abbia una specifica autorizzazione, quindi Avvocati costituiti, parti in causa, curatori, amministratori, curatori, CTU, CTP ecc.
può un terzo, del tutto estraneo, vedere un qualunque fascicolo oppure venire a conoscenza di eventuali procedimenti civili a carico di un estraneo?
La risposta è un “NI”, cioè si, ma solo parzialmente, mediante due percorsi:
A) è possibile consultare un qualunque fascicolo telematico di cui si conosca il NUMERO di RUOLO in forma anonimizzata, quindi senza poter leggere il nome delle parti e visionare gli atti.
Ciò può avvenire attraverso apposita pagina del Portale dei Servizi Telematici (PST) all'indirizzo:
https://servizipst.giustizia.it/PST/it/pst_2_6.wp
Ma occorre preventivamente conoscerne il numero di iscrizione a ruolo.
La stessa operazione può essere effettuata con l’applicazione Giustizia Civile per smartphone.
B) per i soli procedimenti giunti a sentenza/decreto/ordinanaza si può utilizzare la ricerca giurisprudenziale nella banca dati di merito pubblica, disponibile all'indirizzo: https://bdp.giustizia.it
In questo caso è necessario effettuare un login (SPID, CIE, CNS), per cui ogni operazione compiuta è registrata ed identificata.
Dopodiché si può impiegare il form di ricerca per filtrare le informazioni di interesse. Per esempio, si può inserire nel campo delle parole chiave il nome di una parte a cui si è interessati (consiglio di impostare “tipo di ricerca testuale” a “tutte le parole”). Comparirà l’elenco dei provvedimenti pubblicati, salvo che per documenti oscurati, corredati di N.R.G., materia, giudice ecc. Il campo "ruolo" permette di limitare la ricerca per rito: civile, speciali sommari, lavoro, VG, esecuzioni ecc.
Naturalmente si possono aggiungere ulteriori fattori filtranti quali il foro di interesse, l’anno di iscrizione, la materia ecc. Tutto questo può essere effettuato da chiunque, non necessariamente giurista. Sono però espressamente esclusi i provvedimenti relativi a famiglia, minori e stato persona.
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