lunedì 21 dicembre 2020

Crash Mozilla Firefox versione 84 con dispositivo di firma digitale


Il browser Mozilla Firefox versione 84, rilasciato a dicembre 2020, presenta un grave malfunzionamento se abbinato al driver per le carte CNS di firma digitale: all'apertura il programma va in crash, si blocca in modo inaspettato e non c'è modo di aprirlo.

Il problema si presenta con tutti i sistemi operativi: MS Windows, Apple OsX e GNU/Linux.

Il difetto è già stato segnalato come bug a Mozilla.

A problema conclamato, le soluzioni possibili, in attesa che venga rilasciata una versione corretta, sono le seguenti:
1. utilizzare, almeno temporaneamente, un browser differente per esempio Google Chrome o Microsoft Edge,
2. avviare Firefox in modalità provvisoria. In Windows può essere fatto tenendo premuto il tasto maiuscolo mentre si clicca sull'icona dell'applicazione; in questa modalità però
non è possibile accedere ai siti che richiedono autenticazione mediante smartcard.

Per prevenire l'inconveniente, in Firefox è possibile disabilitare l'installazione automatica degli aggiornamenti. Per farlo andare nelle OpzioniGeneraliAggiornamenti di FirefoxConsenti a Firefox diControllare la disponibilità di aggiornamenti ma permettere all’utente di scegliere se installarli.


AGGIORNAMENTO del 22/12/2020:

Il problema è stato risolto con il rilascio della versione 84.0.1


lunedì 14 dicembre 2020

Non va più Google !

Oggi, 14 dicembre 2020, diversi clienti mi hanno contattato per chiedermi aiuto in quanto non riuscivano più ad accedere a gmail. Al terzo contatto ho ovviamente compreso che il problema era generalizzato (secondo un vecchio adagio due sono una coincidenza). per cui mi è poi venuto in mente un vecchio fumetto di Zerocalcare, riguardante il problema della comunicazione tra generazioni e in generale tra utenti e tecnici. Già all'epoca della lettura aveva trovato tutta la mia comprensione:

Per una volta ha ragione la madre, effettivamente Google non funziona :)

https://www.corriere.it/tecnologia/20_dicembre_14/google-down-torna-virale-vecchio-fumetto-zerocalcare-89cc00d6-3e20-11eb-9065-1ec87c08befd.shtml


lunedì 7 dicembre 2020

Libro: Guida pratica alla FIRMA DIGITALE

Copertina del libro Guida pratica alla firma digitale
È disponibile su Amazon in forma di ebook e cartaceo il mio libro:


Guida pratica alla FIRMA DIGITALE

Guida passo-passo alla sottoscrizione di atti e documenti. Verifica dell’autenticità di firme e certificati. Giurisprudenza.

https://www.amazon.it/dp/B08PQPNFKW


Lo scopo primario di questo manuale di guidare il lettore alla firma digitale e illustrare come verificare l’autenticità di una firma apposta su qualunque atto o documento informatico.

Per i professionisti del Diritto costituisce una guida per prevenire eccezioni formali sulla firma di atti o attestazioni di conformità di copie o, se ciò si verifica, rispondere con cognizione di causa.

Questo manuale è rivolto anche agli amministratori societari per porre l’accento sulla criticità della firma digitale, per gli effetti giuridici che possono scaturire da uno scorretto utilizzo dello strumento: esclusione da gare d’appalto per firma inammissibile, utilizzo improprio da parte di collaboratori infedeli, invalidità di lettere di licenziamento, per citare alcuni esempi tratti dalla giurisprudenza.

Vengono fornite in sintesi e con linguaggio comprensibile le conoscenze generali per comprendere la firma digitale, le indicazioni per acquistare gli strumenti necessari, distinguere i differenti tipi di firma. Sono esposte passo-passo le procedure per sottoscrivere digitalmente atti e documenti utilizzando i software di firma disponibili gratuitamente online. Si impara come verificare se un file è correttamente firmato e quali sono gli errori frequenti. Alcune appendici offrono un approfondimento sul funzionamento della firma digitale, una raccolta di giurisprudenza ed un glossario dei termini tecnici.


domenica 11 ottobre 2020

Un sondaggio sui software utilizzati per il PCT dagli Avvocati d'Italia

Ho avviato un sondaggio per analizzare la distribuzione dell’impiego dei diversi sistemi informatici di interfacciamento con il Processo Civile Telematico presso gli Avvocati in tutta Italia.

Se è un Avvocato può contribuire inviando compilando il modulo raggiungibile con il link indicato in calce.

La compilazione è completamente anonima e richiede un minuto.

Il termine del sondaggio è previsto per il 31 ottobre 2020, dopodiché pubblicherò il risultato in questo blog.

Grazie

https://docs.google.com/forms/d/1tKxH6s8gKnTOqbDn_0gh9kqGnBD14D_YARAlmHAUQf0


Il risultato delle risposte aggregate, aggiornato in tempo reale, è riportato nella seguente pagina:

https://docs.google.com/forms/d/1tKxH6s8gKnTOqbDn_0gh9kqGnBD14D_YARAlmHAUQf0/viewanalytics


https://www.amazon.it/dp/B086SYT92D

Libro: Il Processo Civile Telematico con software gratuiti. Guida passo-passo per Avvocati alle notifiche PEC e depositi con SLpct

È disponibile su Amazon in forma di ebook e cartaceo il mio libro

Il Processo Civile Telematico con software gratuiti:
Guida passo-passo per Avvocati alle notifiche PEC e depositi con SLpct 
 
 
Questo libro è una guida pratica al Processo Telematico Civile per mezzo di strumenti il più possibile economici ed indipendenti. È rivolto agli Avvocati di tutta Italia in quanto le procedure passo-passo descritte non sono specifiche di particolari Ordini professionali o strumenti commerciali con questi convenzionati.È particolarmente gradito al professionista che desidera la massima libertà di scelta del mezzo telematico rispetto al mercato, l’essenzialità ed efficienza, il controllo delle procedure.Sono descritte le prassi per effettuare depositi telematici di inscrizione a ruolo ed endo-procedimentali, esecuzioni e notifiche telematiche a mezzo Posta Elettronica Certificata.Le citazioni di normativa e giurisprudenza sono ridotte all’essenziale mentre molto spazio è dedicato allo svolgimento pratico delle operazioni; sono stati inseriti riquadri con suggerimenti pratici ed errori comuni da evitare.Sei appendici sono dedicate ad approfondimenti su: compattazione dei PDF, formule di conformità delle copie, tipologie di firma digitale, verifica della scadenza dei certificati, errori nel deposito, risoluzione di problemi e glossario dei termini tecnici.
 
 

venerdì 11 settembre 2020

Problemi di accesso al PST

Nel periodo in cui scrivo questo articolo (settembre 2020) si stanno manifestando alcuni problemi di accesso ad alcuni siti web, in particolare all’area autenticata del Portale dei Servizi Telematico del Ministero della Giustizia.

L’accesso al portale viene negato e si ottiene un errore del tipo “Connessione sicura non riuscita” con codice di errore “SSL_ERROR_UNSUPPORTED_VERSION”. Il fatto si manifesta normalmente dopo avere effettuato un aggiornamento di versione del browser utilizzato (Mozilla Firefox, Google Chrome ecc).

Questo è causato dal fatto che nei recenti browser viene invitato l’utente ad utilizzare gli standard di sicurezza più aggiornati, disabilitando il funzionamento di questi siti che ancora non si sono adeguati ai nuovi livelli di sicurezza contro intercettazioni ed accessi abusivi.

Nello specifico del PST, questo sito utilizza un protocollo di autenticazione chiamato TLS 1.1, considerato obsoleto. Il protocollo più recente richiesto è alla versione 1.2.

Fino a quando il sito non procederà all’aggiornamento l’errore persisterà. In via temporanea e nella consapevolezza di correre un maggior rischio di sicurezza, è possibile aggirare il problema.

Soluzione

Se nella stessa pagina dell’errore è presente un tasto “Attiva TLS 1.0 e 1.1” è sufficiente cliccarlo.

In alternativa, in Mozilla Firefox è possibile disattivare il messaggio di errore dalla pagina di configurazione avanzata del programma. Eseguire i passaggi seguenti solo se si accetta il rischio di poter causare malfunzionamenti al programma:

-nella barra dei menu digitare “About:config”

-appare una scritta “Procedere con cautela. La modifica delle impostazioni avanzate di configurazione può compromettere le prestazioni e la sicurezza di Firefox.”

-cliccare “Accetto il rischio e continua”

-nella barra apparsa con scritto “cerca nome preferenza” digitare “TLS”

-individuare la voce “security.tls.enabled-deprecated”

-farci doppio click per cambiare lo stato da false e true

-chiudere la finestra e ora l’accesso ai siti meno sicuri è abilitato, ma ripristinare lo stato di maggior sicurezza prima possibile.

 

Approfondimenti

Pagina di annuncio per Firefox (in inglese): https://hacks.mozilla.org/2020/02/its-the-boot-for-tls-1-0-and-tls-1-1/

Pagina di annuncio per Chrome (in inglese): https://security.googleblog.com/2018/10/modernizing-transport-security.html


martedì 18 agosto 2020

Considerazioni in merito alle udienze da remoto ex DL 34/2020

Marco Gualmini - Cristiano Fiore

Il recente provvedimento di conversione del Decreto Legge 19 maggio 2020 n. 34 prevede, relativamente allo svolgimento delle udienze da remoto, una criticità a nostro avviso non marginale.

All'art. 221, si legge al comma VI: "... La partecipazione alle udienze civili di una o più parti o di uno o più difensori può avvenire, su istanza dell'interessato, mediante collegamenti audiovisivi a distanza...La parte può partecipare all'udienza solo dalla medesima postazione da cui si collega il difensore. Lo svolgimento dell'udienza...".

La scelta della locuzione "medesima postazione" si presta, temiamo, ad essere intesa inevitabilmente come riferita ad un'unica apparecchiatura e ad una sola telecamera, quali sono quelle in dotazione ai PC, notebook, tablet e smartphone.

Poiché l'ampiezza dell'angolo di visualizzazione di tali strumenti è inevitabilmente limitato, ciò costringerebbe il difensore e la parte ad essere posizionate fianco a fianco, ad una distanza sicuramente inferiore a quella che le esigenze igieniche del "distanziamento personale" imporrebbero.

Ora, se può essere accettabile la prescrizione che il collegamento simultaneo della parte e dell'avvocato avvenga all'interno dello studio del difensore (altro discorso potrebbe essere quello dei testimoni...), è evidentemente imprescindibile che esso possa legittimamente essere effettuato da diverse e distinte apparecchiature individuali, le quali consentirebbero di contemperare eventuali esigenze di unicità del luogo (appunto lo studio...) con la necessità di quella distanza di un paio di metri, particolarmente consigliata quale precauzione sanitaria ovvia.

Non sappiamo se il processo civile "da remoto" si svilupperà, ma è certo che l'aspetto igienico sanitario - che è alla sua stessa base - non può essere misconosciuto ed il problema potrebbe essere superato con una semplicissima norma specificativa, che autorizzi anche l'utilizzo simultaneo di più apparecchi, seppur nel medesimo luogo.

Tale codicillo potrebbe essere agevolmente introdotto in sede di decretazione d'urgenza, alla prima occasione, data la materia e la ratio.

Se la preoccupazione del Legislatore è relativa all'identificazione certa della parte, a questa potrebbe essere richiesto di esibire davanti alla telecamera del documento di identità, con logica simile a quella prevista per il conferimento del mandato via messaggistica Whatsapp e similari.

Dovrebbe infine - e non è questione marginale - essere consentito sia ai Giudici che al personale di cancelleria di poter operare anche al di fuori dalle stanze dei rispettivi Uffici, per i medesimi fini.

venerdì 10 luglio 2020

PPT: che il Processo Penale Telematico abbia inizio!


Il 25 giugno 2020 segna la data di inizio del processo penale telematico.
Da tale data infatti hanno valore legale i depositi trasmessi attraverso il portale “di memorie, documenti, richieste e istanze indicate dall'articolo 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale”.
Per ora limitatamente alla Procura della Repubblica di Napoli.

Le caratteristiche tecniche della procedura sono indicate nel provvedimento del Ministero della Giustizia del 11 maggio 2020, ed in sintesi sono:

Art.3
Il deposito viene effettuato attraverso il Portale Deposito Atti Penali (PDP) accessibile nell’area riservata del Portale dei Servizi Telematici del Ministero della Giustizia (PST).
È stata scelta la modalità di invio tramite "Upload", cioè caricamento diretto da un modulo del sito web. Non è necessario alcun software di predisposizione di buste.

L’accesso all’area riservata è subordinato all’autenticazione per mezzo del dispositivo smartcard (la stessa chiavetta usata nel Processo Civile Telematico) agli Avvocati iscritti al Reginde.

Art.4
Le caratteristiche dell'atto da depositare (che riprendono quelle previste nella procedura telematica civile) devono essere:
-file nativo digitale in formato PDF (non è ammessa la scansione di cartaceo)
-sottoscritto digitalmente mediante firma Cades o Pades

Requisiti degli allegati:
-devono essere file PDF e possono essere anche copie per immagini (scansioni)
-devono essere sottoscritti digitalmente in Cades o Pades

Possono essere apposte più firme digitali ma una di esse deve essere del difensore depositante.
Il limite dimensionale del deposito è pari a 30 Megabyte.

Art.5
Il primo deposito deve necessariamente essere quello relativo alla nomina.
Successivamente sono ammessi "Atti successivi".

Modalità operativa

Per procedere è necessario utilizzare un Browser (Mozilla Forefox, Google Chrome, MS Edge, Apple Safari) configurato per l'utilizzo della chiavetta di firma digitale.
Accedere al Portale Servizi Telematici (PST) all’indirizzo: http://pst.giustizia.it/PST/
Effettuare il login alla sezione “servizi riservati”→ “Effettua Login”, cliccare su “Per accedere con smartcard”. Se il browser è correttamente impostato viene chiesto il PIN della chiavetta e, una volta completato l’accesso, compaiono i bottoni “Accedi” a lato dei servizi riservati.
Tra questi quello di interesse è “Portale Deposito atti Penali - deposito con modalità telematica di atti penali”.
Cliccando su di esso viene richiesto di scegliere la Procura di riferimento, dopodiché si accede al PDP.
Il portale è suddiviso in due aree principali: Gestione Nomine e Gestione Atti Successivi.
In ciascuna sezione è previsto un modulo per effettuare il deposito, piuttosto intuitivo, ed un’area per visualizzare l’elenco dei depositi prodotti, monitorarne lo stato, scaricare le relative ricevute.

Per le istruzioni dettagliate si rimanda alla guida predisposta da Ministero:

mercoledì 15 aprile 2020

Udienze telematiche con MS Teams - qualche appunto


Riassumo in questo articolo le procedure adottate per lo svolgimento delle udienze civili in modalità remota, semplificando quanto più possibile.

Base normativa

La possibilità di svolgere udienze civili in modalità di telepresenza è stata introdotta dal D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ART. 83 co. 7:
f) la previsione dello svolgimento delle udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori e dalle parti mediante collegamenti da remoto individuati e regolati con provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia. Lo svolgimento dell’udienza deve in ogni caso avvenire con modalità idonee a salvaguardare il contraddittorio e l’effettiva partecipazione delle parti. Prima dell’udienza il giudice fa comunicare ai procuratori delle parti e al pubblico ministero, se è prevista la sua partecipazione, giorno, ora e modalità di collegamento. All’udienza il giudice dà atto a verbale delle modalità con cui si accerta dell’identità dei soggetti partecipanti e, ove trattasi di parti, della loro libera volontà. Di tutte le ulteriori operazioni è dato atto nel processo verbale;

La scelta degli strumenti tecnici da utilizzare è stata delegata alla Direzione dei Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA) del Ministero della Giustizia con provvedimento del 20 marzo 2020, ART. 2 (Svolgimento delle udienze civili):
Nell’ipotesi prevista dall’art. 83, comma settimo, lett. f), del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, le udienze civili possono svolgersi mediante collegamenti da remoto organizzati dal giudice utilizzando i seguenti programmi attualmente a disposizione dell’Amministrazione e di cui alle note già trasmesse agli Uffici Giudiziari (prot. DGSIA nn. 7359.U del 27 febbraio 2020 e 8661.U del 9 marzo 2020):
Skype for Business;
Teams.
I collegamenti effettuati con i due programmi su dispositivi dell’ufficio o personali utilizzano infrastrutture di quest’amministrazione o aree di data center riservate in via esclusiva al Ministero della Giustizia.

I sistemi autorizzati sono due:
Il primo, Skype for Business di Microsoft è una versione speciale del noto programma di videotelefonia opportunamente ampliato e modificato per consentire videoconferenze multiutente. È però in via di dismissione, prevista per luglio 2021, in favore del secondo in elenco, Microsoft Teams.
MS Teams è un software di videoconferenza con integrati, oltre alle funzioni basilari di comunicazione audio e video, strumenti per scambiare frasi di testo scritte (chattare) e mostrare lo schermo del proprio computer ai partecipanti.
La prima ipotesi è certamente molto utile per la redazione dei verbali in quanto consente di inviare testo che può essere copia-incollato nel software di verbalizzazione in uso al Giudice.
Lo strumento di condivisione schermo offre la possibilità di visionare atti e documenti contemporaneamente per tutti i partecipanti. Tipicamente verrà condiviso il desktop del computer del Giudice.

Come funziona

La postazione in dotazione all’Avvocato ed alle parti è differente da quella utilizzata dal Giudice.
I primi infatti utilizzano una versione del programma molto semplificata e gratuita e si limitano ad accettare l’invito a partecipare all’udienza con un semplice click.
L’ufficio è dotato di una versione del software completa delle funzioni necessarie per organizzare l’evento a calendario, generare ed inviare i collegamenti alla sessione di udienza, regolare gli accessi e moderare la videoconferenza durante lo svolgimento.
Si possono prevedere criticità in funzione inversa alla preparazione tecnica dell'utilizzatore.

Il Giudice deposita telematicamente, con le consuete modalità del PCT, il decreto di fissazione udienza incorporandovi il collegamento web o link alla videoconferenza o “stanza”, come viene chiamata in gergo informatico.
La notifica del verbale comporta quindi anche la notifica del link alla controparte.

Preventivamente è necessario attivare un account gratuito Microsoft e svolgere alcune attività preliminari che descrivo nella sezione seguente; dopodiché, alla data ed ora fissate, anche 15 minuti prima per effettuare opportuni test di funzionamento, si deve cliccare sul link per accedere al sistema, selezionando una delle modalità seguenti:

Modalità Web:
È la modalità più semplice in quanto non richiede l'installazione di programmi aggiuntivi nel computer oltre al già presente browser. Ricordo che il browser è il software utilizzato per navigare sul Web, come Google Chrome, Mozilla Firefox, Microsoft Egde, Safari per citare quelli consigliati per l’utilizzo qui trattato.
Attenzione: la modalità di videochiamata funziona solo con browser Chrome e Edge. Con gli altri browser si può accedere con le funzioni di lavoro di gruppo e chat testuale ma senza contatto audiovisivo. Chrome è liberamente scaricaricabile per Windows, OsX e Linux da https://www.google.com/chrome/

Cliccando sul link di invito alla stanza virtuale si presenta una scelta tra “scarica l’app” oppure “partecipa da web”: selezionando quest’ultima opzione si accede alla stanza dell’udienza.

La prima volta che si utilizza Teams o Skype su un browser viene chiesta l’autorizzazione ad installare un “Plug-in”. È sufficiente consentire l'operazione.
È poi necessario abilitare l’utilizzo di microfono e telecamera da parte del browser. Compare una barra che chiede l’autorizzazione che deve ovviamente essere accordata.

Un importante limite della web application è che è possibile vedere un solo interlocutore alla volta, mentre con l'applicazione client il numero è di quattro. Il corrispondente visualizzato è quello che sta parlando, con cambio automatico.

Applicazione client per computer:
scaricando ed installando un programma specifico si ha il vantaggio di avere un’interfaccia più ergonomica e veloce nel rispondere rispetto al browser web ed una maggiore funzionalità, come la condivisione dello schermo.

App per smartphone o tablet:
l’installazione di un’applicazione è necessaria per utilizzare il servizio Teams o Skype for Business da un telefono cellulare (anche se il limite dello schermo renderà difficoltosa la lettura della documentazione) o tablet. I software sono disponibili per IoS 10.10 o superiore e per Android 4.4 o superiore.

Requisiti e preparazione

Per l’utilizzo su Personal Computer o Macintosh occorre avere un sistema operativo tra i seguenti:

MS Teams
Skype for Business
MS Windows
8.1, 10 o successivo
7, 8, 10 o successivo
Apple OsX
10.11 o successivo
10.10 o successivo
GNU/Linux
64bit
Non supportato


È necessario svolgere alcune attività preparatorie prima di poter partecipare ad una udienza.

Hardware

Se si utilizza un computer è necessario dotare questo di una telecamera ed un microfono. Se il computer è un notebook oppure un “integrato”, è probabile che tutto il necessario sia già integrato.
Diversamente è necessario acquistare una telecamera con microfono integrato. I prezzi sono molto variabili, da una decina euro a salire. Meglio scegliere un modello di fascia medio-alta anche perché risulta più semplice l’installazione.
Per ascoltare l’audio si possono utilizzare gli altoparlanti del computer oppure quelli integrati nel monitor. Se sussistono dubbi sulla loro presenza (per esempio effettuare un test ascoltando un video su Youtube).
È consigliabile utilizzare cuffie o auricolari al fine di evitare ritorni di audio che possono verificarsi con la presenza di molti partecipanti.

Attivazione di un account Teams

Per accedere ad una sessione Teams è imprescindibile disporre di un account attivo. Ciò costituisce una potenziale criticità, in quanto richiede la gestione di un account con relativa password.

Da qualunque computer, anche diverso da quello che verrà utilizzato per la partecipazione all’udienza occorre accedere al sito:

Scorrere fino al fondo della pagina quindi:
  1. cliccare sul bottone “Iscriviti Gratis” presente all'interno del riquadro azzurro,
  2. nella finestra digitare il proprio indirizzo email che si desidera associare all’account Teams,
  3. selezionare “Come si vuole utilizzare Teams?” a “per il lavoro”,
  4. se l’account è libero, ovvero l’email non è già stata utilizzata per un account Microsoft viene chiesto di confermare la creazione dell’account,
  5. inserire una password, scelta tenendo conto dei requisiti minimi di lettere minuscole, maiuscole e numeri,
  6. digitare la propria nazionalità e la data di nascita,
  7. viene ora automaticamente inviato un messaggio alla mail indicata,
  8. trascrivere nella finestra il codice di attivazione ricevuto con la email,
  9. completare con l’inserimento di nome, cognome e nome azienda, che nel caso specifico può essere il nome dello Studio Legale,

Le credenziali di accesso appena attivate sono necessarie per accedere alle videconferenze, anche da computer differenti o dal tablet.

Installazione del software client

L’installazione dei software per l’utilizzo di Teams o Skype è facoltativa. La pagina da cui scaricare i file per l'installazione è la seguente:

Approfondimenti sul Web


Videotutorial predisposto dall’Ordine degli Avvocati di Milano

Consiglio Nazionale Forense - Proposta di protocollo per udienze civili tramite collegamento da remoto


martedì 7 aprile 2020

Libro: Depositi e Notifiche PEC nel Processo Amministrativo Telematico

https://www.amazon.it/dp/B086SYT92D
È disponibile su Amazon in forma di ebook e cartaceo il mio libro

Depositi e Notifiche PEC nel Processo Amministrativo Telematico

https://www.amazon.it/Depositi-Notifiche-Processo-Amministrativo-Telematico/dp/B086PNZJ8G

Questo libro è una guida pratica alle procedure informatiche del Processo Amministrativo Telematico.

Sono esposte passo-passo le procedure per effettuare depositi telematici di iscrizione a ruolo al TAR e presso il Consiglio di Stato, i depositi endo-procedimentali e le notifiche telematiche a mezzo Posta Elettronica Certificata.

Le citazioni di normativa e giurisprudenza sono ridotte all’essenziale mentre molto spazio è dedicato allo svolgimento pratico delle operazioni; sono stati inseriti riquadri con suggerimenti pratici ed errori comuni da evitare.

Alcune appendici sono dedicate ad approfondimenti su: configurazione del software, compattazione dei PDF e glossario dei termini tecnici.

lunedì 30 marzo 2020

Libro: Guida al Processo Civile Telematico per CTU

È disponibile su Amazon in forma di ebook e cartaceo il mio libro
https://www.amazon.it/dp/B086J65SH6

Questo volume è dedicato ai Consulenti Tecnici d’Ufficio ed anche ad altri soggetti, curatori, amministratori di sostegno, che devono o preferiscono interfacciarsi telematicamente ai tribunali per depositare atti, relazioni ed istanze nel Processo Civile Telematico.
Sono offerte indicazioni passo-passo alle procedure pratiche per il deposito della relazione tecnica e delle istanza di proroga, liquidazione ed altre, oltre a consigli operativi. Pochi ma essenziali sono i riferimenti alla normativa.

martedì 24 marzo 2020

Libro: Depositi PCT e notifiche PEC con le consolle per gli Avvocati


È disponibile su Amazon in forma di ebook e cartaceo il mio libro
Guida passo-passo ai depositi e informazioni pratiche


Questo libro è una guida pratica al Processo Telematico Civile.
Sono esposte passo-passo le procedure per effettuare depositi telematici di iscrizione a ruolo ed endo-procedimentali, esecuzioni e notifiche telematiche a mezzo Posta Elettronica Certificata.
Le citazioni di normativa e giurisprudenza sono ridotte all’essenziale mentre molto spazio è dedicato allo svolgimento pratico delle operazioni; sono stati inseriti riquadri con suggerimenti pratici ed errori comuni da evitare.
Sei appendici sono dedicate ad approfondimenti su: compattazione dei PDF, formule di conformità delle copie, tipologie di firma digitale, verifica della scadenza dei certificati, errori nel deposito, risoluzione di problemi e glossario dei termini tecnici.
 
Aggiornamento 2023: pubblicata la nuova edizione post Riforma Cartabia

lunedì 10 febbraio 2020

Mi si è ristretto il PDF !


Un problema quotidiano che può capitare nella procedura di deposito nel Processo Telematico è quello della necessità di ridurre la dimensione dei file allegati per rientrare nella dimensione di una unica busta da 30MB (Megabyte).
Spesso c'è la tentazione di sottoporre il file PDF ad una compressione ZIP, ma il tentativo spesso dà scarsi risultati (ciò dipende dal fatto che la compressione ZIP è pensata per altri scopi, non è adatta per le immagini, che richiedono algoritmi di compressione specifici).

Ecco alcuni suggerimenti su come agire:

Se il documento da allegare è in originale cartaceo, occorre per prima cosa ottimizzare la scansione dalla carta per ridurre la dimensione del file senza perdere significativamente qualità dell’immagine ottenuta. Spesso in realtà è accettabile anche una sensibile degradazione di qualità, ad esempio se abbiamo a che fare con un contatto scritto a caratteri grandi. Una perdita minore si potrà accettare con una fitta tabella contabile.

Ottimizzare la scansione
Per ottimizzare l’esito di una scansione si può agire su tre parametri, anche contemporaneamente:
1) risoluzione di scansione, espressa in punti per pollice (DPI). Questo valore spesso è impostato per valore predefinito a 200 o più DPI, ma può essere efficacemente ridotto a 150 o 100 senza gravi esiti. Anche un valore di 75 può risultare tollerabile in casi estremi.
2) Colore o scala di grigi. Le informazioni necessarie per descrivere una immagine a colori sono molto maggiori rispetto ad una immagine in bianco e nero. Se non c'è necessità di avere una resa a colori del documento, si può impostare il tipo “Scala di grigi” tra i parametri di scansione.
Esiste anche il livello “Bianco e nero”, ma questo può risultare in un taglio totale nei mezzi toni, con perdita ad esempio dei timbri o delle annotazioni a penna blu.
3) fatture di compressione PDF. Quando viene salvato il file PDF, il software di scansione applica una compressione informatica. È possibile regolare il rapporto tra qualità e fattore di riduzione a piacere. È opportuno fare delle prove per individuare il fattore ottimale per il proprio sistema informatico.

Evitare la scansione laddove possibile
La cosa migliore è, se possibile, utilizzare file nativamente digitali.
Mi capita spesso di vedere visure camerali, email, siti web, ricevute PEC che vengono prima stampate e poi scansionate per il deposito. Non va bene. Se in origine il dato è digitale, deve essere acquisito già nativamente in PDF.
Le visure camerali ad esempio sono già nativamente PDF, peraltro contenenti la firma digitale dell’ente rilasciante.
Per email web, PEC è opportuno usare software di conversione in PDF, quali:
1) lo strumento di stampa virtuale PDF già incluso in Windows 10;
2) il software PDF Creator (https://www.pdfforge.org/pdfcreator) o altri simili gratuitamente scaricabili.


PDF già esistenti
Spesso il documento è disponibile già nel formato digitale PDF, perché arriva dal cliente o è stato scaricato online.
In questi casi è ancora possibile tentare una compressione se il file è voluminoso.
La possibilità di comprimere un file dipende dalla quantità di dati che contiene, in particolare dalla sua “complessità”. Un file contenente molto “rumore”, cioè macchie tipiche della fotocopiatura ripetuta più volte, generano file più pesanti a parità di numero di pagine. Un file è indicativamente troppo pesante se richiede oltre qualche centinaio di KiloByte a pagina.

Metodi per ridurre un PDF (gratis):
1) utilizzare un software di stampa virtuale, quale PDF Creator. Tra le opzioni di conversione del programma è possibile definire alcuni parametri, tra cui il “Ricampionamento”, per cui vale lo stesso discorso fatto per la 'risoluzione' al capitolo precedente;
2) utilizzare un servizio online quale l’ottimo www.ilovepdf.com (sezione compress PDF, il sito è in inglese);
3) per gli utenti del sistema operativo GNU/Linux si possono usare vari comandi da terminale, ad esempio la doppia conversione da PDF a PS e viceversa con pdf2ps e ps2pdf.

Se una volta ridotti i PDF il peso totale supera la dimensione accettabile per una busta si potrà procedere con un deposito multiplo. Si tenga presente che per rientrare in una bosta da 30MB il totale de file deve indicativamente non superare di molto i 20MB.
 
Gli utenti Apple Mac possono da Anteprima dare il comando Esporta nel menu File, quindi selezionare il formato PDF e nel menu a tendina Filtro quartz scegliere la voce Riduci dimensioni file.

PDF singolarmente troppo grandi
Se il singolo file è di per se eccessivo (oltre 20 MB) anche dopo la compressione, l’unica possibilità rimanente è quella di suddividere il file in più parti ed effettuare depositi in buste separate:
1) utilizzando il già citato PDF Creator, che in fase di stampa consente di specificare un intervallo di pagine, esattamente come se si stampasse su carta. Si può quindi dividere il file originale a piacere;
2) utilizzando il (anche già citato) sito www.ilovepdf.com che offre molti strumenti per manipolare i file PDF.